lo spazio tempismo
Presentazione programmatica
All’inizio del secolo scorso la profonda rivoluzione effettuata con la teoria della relatività, fa crollare i principi su cui si fondava la concezione dello spazio e del tempo, visti come due entità assolute separate l’una dall’altra, attestando invece la loro unione indissolubile cioè lo spaziotempo. Un soggetto, immerso in uno spazio, che sia esso fermo o in movimento, continuerà la sua azione sotto l’inesorabile trascorrere del tempo, confermando così l’impossibilità di una divisione tra lo spazio e il tempo stessi, come lo rappresenta nel diagramma Hermann Minkowski . Il movimento nello spazio è stato il motore di tutta l’arte del primo Novecento. Lo SpazioTempismo nasce dalla necessità di rappresentare il trascorrere del tempo unitamente alla rappresentazione di più prospettive senza interruzione di rappresentazione in considerazione della continua visione come persistenza dell’immagine, seppur per qualche istante, nel sistema occhio-livello cerebrale, svincolata dalla ricostruzione mentale di modelli che il cervello riconduce a quelli memorizzati, per necessità di sopravvivenza, quindi rappresentare anche ciò che nella vita reale si intende non visibile. La tridimensionalità multiprospettica di esplorazione continua dello spazio e del tempo con tutte le varianti di ognuna di queste misure e dilatazioni spaziotemporali, è espressa secondo le più disparate forme di creazione. È necessario un cambiamento nella sostanza e nelle forme. Si propone che siano superati gli attuali stilemi e forme individuali senza un progetto unitario che ci unisce che ci rappresenti in questo momento di ecletticità nelle discipline grafiche, fotografiche, pittoriche, plastiche, letterarie, musicali e quante siano espressione artistica. Lo SpazioTempismo vuole essere il punto di partenza di una riflessione che, riagganciandosi a tutte le correnti artistiche, comunque anche contemporanee, riporti l’arte in un mondo non più puramente tridimensionale indicale, ma creativo; dove le dimensioni di tutte le discipline e forme espressive comunichino con il concetto e la rappresentazione di un tempo e di uno spazio che vada oltre la dimensionalità prospettica intesa come sistema di rappresentazione dello spazio nelle sue componenti esclusivamente razionali e geometriche, e il tempo non più lineare. Inoltre si riporti l’arte, oggi costretta all’esasperazione e all’eccentricità, a un’estetica riconducibile al principio anche di Classico-Contemporaneo, comunque creativo, grazie al quale l’autore con il suo gesto lasci un segno, per esprimere quello che è nella mente e nell’animo rispetto al soggetto, trasformandola così in una nuova visione rappresentativa in grado di superare il concetto puramente temporale e spaziale. Ogni disciplina sarà espressione specifica del suo modo di rappresentarsi e i suoi autori liberi secondo il proprio essere. Quindi di fronte alla grande rivoluzione introdotta dalla moderna tecnologia e la conseguente moltiplicazione di espressioni oggi proposte, manifestiamo il nostro intendimento nella rappresentazione artistica di questo momento nei seguenti punti fondamentali:
1. La necessità di esprimersi con nuovi linguaggi nelle arti figurative, plastiche filosofiche, letterarie, musicali e tutte quelle conosciute, porta a esprimersi con concetti che rappresentino sia il tempo sia lo spazio percepiti e resi con continuità anche in modo non lineare.
2. L’opera artistica in SpazioTempismo nasce dalle idee, dalle emozioni e dai sentimenti, consentendo così di suscitare reazioni emotive, stimolare associazioni mentali, promuovere comportamenti di risposta, sollecitare l’ideazione, svincolarsi dal visibile ma restare leggibile nell’immaginazione, razionale e onirica.
3. La libertà di espressione deve andare oltre il Tempo e lo Spazio conosciuto dove: dilatazioni, compressioni, soste, riprese, annullamento, e creazione, fanno parte dell’opera senza limiti ne pregiudizi.
4. L’espressione risultante imprimerà nell’opera tutte le dimensioni spazio-temporali conosciute e generate secondo la creatività di ogni artista.
5. Il nostro compito è quello di rivelarla in tutte le declinazioni della comunicazione secondo i temi programmatici e concettuali qui espressi.
6. Dovrà essere tangibile e percepibile la rappresentazione del vissuto che l’attore e l’autore esprimono e manifestano nella loro azione, figurando il trascorrere del tempo e dello spazio.
7. La trasposizione delle tre dimensioni e del tempo, fino ad ora realizzata in maniera prospettica e concettuale non deve costituire un limite. Vogliamo oltrepassare questo confine consolidato per poter raffigurare lo spazio nel tempo e il tempo nello spazio, passando dall’infinitesimo all’infinito e liberando così tutte le capacità immaginative della nostra mente.
8. Ribadiamo la necessità che l’opera agisca nell’ambito che le è proprio, e non, come mezzo di espressione, contaminandosi così nei rapporti con le altre arti, senza allontanare l’opera da altre infinite possibilità di espressione.
9. Vogliamo che lo SpazioTempismo abbia radici ben innestate nella storia dell’arte, ma sempre senza dimenticare la fondamentale funzione innovativa che lo deve contraddistinguere, con contenuti legati all’originalità, all’etica, alla comunicazione e alla comprensione.
10. Come ogni altra forma di espressione deve essere autonoma nel rispetto reciproco, non dominante né strumentalizzata. Occorre, insomma, che lo SpazioTempismo sia contemporaneamente manifestazione di libertà e d’arte.
Lo scopo di questa enunciazione programmatica si concretizza nella proposta di un rinnovamento del panorama artistico attuale, sempre più vincolato dalle necessità del marketing, dove gli artisti sono fagocitati dal sistema del mercato, dalle dinamiche critico-espositive e da ritmi e tendenze quasi stagionali che cavalcano l’effimero successo di fenomeni destinati all’autoesaurimento poco dopo la loro stessa affermazione.