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Festival ART ViterboImmagine2023
dall’Istantanea Etrusca allo SpazioTempismo
Perché ViterboImmagine?
ViterboImmagine2023
e lo Spazio-Tempo nelle immagini
C’è una domanda che occorre porsi prima di cominciare: perché voler adottare un linguaggio che rappresenti lo Spazio-Tempo con continuità nelle immagini?
Per spiegarlo proverò a ricorrere alla mia esperienza nella fotografia.
Che il mondo e la società in cui viviamo siano sempre in una evoluzione continua: che interessa le abitudini, la cultura, le tradizioni pratiche e discipline artistiche, è una constatazione ormai assodata. Per rendersi conto di tale fenomeno basta esaminare l’evolversi dei linguaggi artistici, ponendo semplicemente l’attenzione, per esempio, a quanto succede nel luogo dove si abita.
Faccio questo discorso, valido per tutte le discipline artistiche, perché anche in fotografia è importante comprendere un concetto fondamentale; ossia che la differenza tra la fotografia: indicale, iconica e di impronta, e “l’altra”, intesa come fotografia di sperimentazione e di ricerca, che conduce al gesto e che genera il segno. Questa è una differenza che si costruisce non solo a partire da ciò che si vede, da ciò che è stato, dall’esperienza di vita, ma anche da ciò che non si vede. Oggi oramai anche in pittura come in altre discipline artistiche ogni autore è una unicità a sé, dove questo insieme di, anche eccellenti, unicità sta diventando un “rumore di fondo” nel panorama artistico, senza dare un’incisività di pensiero o l’identificazione in un concetto più ampio.
L’evoluzione dell’immagine.
Ogni linguaggio vive un costante processo di modifica per adattarsi al mondo nel quale viene usato. Pensiamo un attimo se un secolo fa avessimo utilizzato le parole smartphone, computer, led, digitale e molte altre ancora, nessuno avrebbe potuto intendere di che cosa si stesse parlando.
Potremmo quindi dire che non parlavamo una lingua comprensibile?
No, oggi abbiamo solo trovato parole che indicano nuovi oggetti, concetti, idee.
Introdurre e sviluppare un nuovo linguaggio (e quindi nuovi concetti) nell’arte e nella società in generale, per estenderne il campo di visione,
non è qualcosa che deve preoccupare, spaventare o far gridare al sacrilegio.
Si tratta soltanto del normale sviluppo di un linguaggio visivo e espressivo in evoluzione.
Veniamo quindi al fulcro di questo discorso, ossia il linguaggio visivo, che comprende tutta l’arte compreso quello fotografico, dello Spazio-Tempo. Un concetto che ne contiene tre al suo interno: uno che rappresenta il solo spazio, il secondo il solo tempo e il terzo, quello che ci interessa, che rappresenta contemporaneamente sia lo spazio multiprospettico sia la continuità del tempo; lo “ SpazioTempismo”.
Comunicazione sociale.
Da sempre all’interno di una società il linguaggio dell’immagine è un elemento culturale potentissimo. Questo perché il linguaggio dell’immagine non è soltanto un insieme di figure o elementi grafici che servono a descrivere il mondo, ma è uno “strumento” che crea il mondo perché è possibile pensare, rappresentare e parlare solo di ciò che si conosce attraverso il linguaggio; con nuovi modi espressivi si comunica e si crea ancor più.
Un linguaggio che non si modifica è un linguaggio morto, e un linguaggio che non abbraccia l’“arte”, è un linguaggio che altro non fa che descrivere il mondo chiuso nel passato.
Ecco dunque ViterboImmagine quale festival dell’immagine che vuole esplorare la comunicazione con la rappresentazione dello Spazio multi-prospettico e del Tempo con continuità; quindi non il congelamento di un istante, ma un susseguirsi continuo di istanti infiniti che determinano il fluire della “vita”.